lunedì 30 ottobre 2017

cinquecevent'uno



Il cinese vestito di bianco passa sul marciapiede. Il cinese vestito in nero porge l'orecchio al tipo con le meche e i ricci della permanente. Il burbero palestrato collo taurino volto scolpito nell'abbronzatura di campagna, mi guarda con l'espressione torva. Mi riguarda con l'espressione super torva non abbasso lo sguardo per capire se è normale oppure no pare sia disturbato nella cabeza poi abbassa lo sguardo come dovesse cercare le scarpe e accompagnarle in bagno. Sto serio con la faccia da culo mai vista. Il gin tonic questa sera è ottimo. L'altra sera volevo ubriacarmi al quarto gin tonic mi ricordavo ancora tutto: dove avevo parcheggiato come mi chiamo e così via. Mi sono alzato al cinese barman gli ho detto il gin tonic si fa col gin non solo col ghiaccio. Mi ha risposto si con quel sorriso che non capisci se ti sfotte o non gliene fotte, vabbè. Il gruppo di soggetti dal volto caucasico tipo film di Kusturiza stanno parlando talmente sottovoce che sulle prime penso siano un gruppo di sordi, poi ordinano diventano chiassosi in maniera sempre discreta. Bevono più bevono più parlano intercalando gestualità e concetti al ralenty alzando il tono la voce rimane nei decibel consentiti. La tizia tutto tette culo femmina del burbero con l'espressione super torva, è amabile sciolta padrona assoluta della scena e del burbero che pare frustrato oltre che idiota. Entra il pazzo del paese messo male in arnese tempo fa non era così. Si siede fa un fischio tutti si girano serio guarda anche lui chi è stato a fischiare. Il cinese barman sta pestando qualcosa nel mortaio alza la testa per il fischio mi guarda interdetto come una civetta sul trespolo.  Un soggetto poco incline all'astemia guarda la scena sullo sgabello scoppia in una risata. Il cinese barman di rincalzo entra in scena col busto nero scivola da dietro il bancone guarda tutti in sala non capendo niente delle dinamiche precedenti, osserva un po', chiede al cinese barman che pesta qualcosa nel mortaio, bofonchiano un qui e là che ne so, torna in cucina. Il pazzo del paese ordina un palloncino di vino come quando si è al circolo. Un nulla di chè è una serata qualunque il gin tonic è veramente ottimo. Il Thackeray è super gin anche se l'Hendrix non lo supera nessuno. Il parvenù zampetta sul fisico da tacchino gli occhi da pesce al quadrato dà un'occchiata distratta di chi vede il mondo da un vetro zigrinato entra si accosta alla cassa paga il conto da sobrio per evitare guai prima di bevere/ bevere alle cinque del mattino è sempre freddo pimpante salma a terra da qualche parte, ma il giorno dopo lo rivedo vivo e non è Cristo risorto: evidentemente sa bere potrebbe suggerire un libro suggestivo su alcolici ed esperienze di premorte. Dà un'altra occhiata zampetta da macchinetta sobria esce dalla porta col piglio da eqqueqqua pirechè e non dalla finestra come l'alcool gli suggerisce a volte. Anche il tizio senza mento con le basette alla Gerd Muller anni 70  le braccia tatuate paga il conto. Quello con la t-shirt con la stampa Stussy si toglie il basco compone un numero di telefono ride. Tunz tunz il pezzo musicale mi piace è un techno stomp voce da negro ritmo fantastico. Lo cerco sul telefonino con Shazan: non si connette. Si materializza uno degli incubi della mia vita del cazzo: ascoltare un pezzo musicale strepitoso non sapere chi lo canta. Per mesi anni rimarrò con il desiderio frustrato di riascoltarlo come quando speri di rivedere quella tipa che ti piace. Diventa un'ossessione. Il cinese esce dalla cucina sparecchia i tavoli, quelli di Kusturiza non sono di Kusturiza ma Italiani del meridione, centro Italia, non capivo il dialetto, mi pareva caucasico, sono ubriachi putridi ridacchiano si baciano con le donne si sorridono perdono il maglione che rimane sulla sedia non si sa di chi sia, stabiliscono che non era di nessuno ed era già li al loro arrivo, poi una volta usciti, il più ubriaco di tutti torna a riprenderselo con la faccia da stordito concentrato non troppo. I due tizi in fondo sembrano i più presenti ma ridono con gli incisivi troppo in vista e i bicchieri sono vuoti ma soprattutto erano già qui quando sono arrivato. La biondina con la testa sorretta dal braccio con l'espressione spleen pare l'unica sobria s'infila in bagno con l'amica. Il tizio con le nike nere i jeans bianchi assomiglia a Ramsete II non fa nulla di speciale, regge la parte. Il gruppo di Kusturiza esce in fila indiana come se fossero sobri ma un po' troppo eccentrici. Il tizio si scaccola il naso mi guarda concentrato su quello che sta rimuovendo non mi vede. Il gruppo di ragastrazzi alticcio si comprende bene con i due marocchini che incontrano col bicchiere di birra in mano discutono del concetto di bere di figa di quello che hanno fatto nella serata, non se lo ricorda nessuno, a parte bevere/ bevere poi non succede nulla di chè eppure scatta un momento ecumenico un boato una risata tutti si abbracciano il più idiota del creato entra sorride si lancia in una battuta umoristica poi racconta che ha distrutto un muretto in una curva  con la macchina è uscito dalla macchina fumante l'ha guardata ed è corso via prima che arrivassero i carabinieri ride della trovata frega un cazzo a nessuno ma lui imperterrito se ne fotte partecipa alla festa abbraccia un marocchino col bicchiere in mano due tre cazzate ridacchia beve si gratta le palle.     

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